Nel corso dell'ultima settimana, dal 21 ottobre, pare che perfino la "versione ufficiale" cominci a dire chiaramente che la situazione in Iraq è insanabile e che non ci riusciranno mai.
E' solo una finta. Le elezioni si avvicinano e per contenere una disfatta annunciata dei Repubblicani si lascia pensare che ormai la lezione è stata appresa e che si cambierà. Ma questo non ci interessa.
Anche chi parla, adesso non sembra più potere più divergere dalla questione della "democrazia non esportabile". Il dibattito assume questa forma e la risposta è già pronta: senza Riforma Protestante non c'è Capitalismo, non c'è Democrazia. E si rimarrà su questa posizione, con un largo consenso sulla forma della domanda e sulla risposta.
Ci sarà pure chi si straccerà le vesti sentendo dire che il regime democratico è il risultato dell'egemonia di una certa forma di società...
Quelli che sono tollerati (perché sono «liberi di sbagliare»), diranno che non c'è nulla da esportare.