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25 novembre 2009

Come scrive Nietzsche (?)

Nonostante le inesauribili sfumature - in una lingua, il tedesco, da cui l'opinione comune non se lo aspetterebbe - la lingua di Nietzsche appare sempre un po'ingessata, oppure vestita con un gessato. C'è una certa sobria ampollosità e magniloquenza anche nella corrispondenza privata. Si accorda con gli argomenti, la concezione di sé e, comunque, parliamo di un professore tedesco del XIX sec. - e bisogna chiedere alla gente quello che ti può dare.
In un'epoca di specialisti, i lunghi periodi rigurgitanti di avverbi, il gusto smodato per il paradosso, quella perifrastica istrionica e talvolta gigioneggiante, danno un'impressione di "scarsa professionalità". (Absit injuria verbis meis!).
Faccio l'ipotesi che da musicista (mancato) e come conoscitore della metrica classica, ci sia un senso sottotraccia nella musicalità della sua prosa. (E questo vuole anche dire che c'è una dolorosa insensibilità a Nietzsche per quelli che non conoscono - bene - il tedesco. Ma in Italia siamo stati fortunati, abbiamo avuto Mazzino Montinari).
Probabilmente la parte più filosofica dei testi di Nietzsche è la punteggiatura - il tempo, le pause.
Perché questo stile? Sembra una necessità: volendo rivoltare cose note in un concetto nuovo, doveva armare la novità di tutti i suoi attributi, canalizzare le interpretazioni. Anche perché Nietzsche ha un grosso problema con le "assunzioni di default" e forse con tutta la logica in generale - che, in effetti, si potrebbe considerare come un'altra delle tare introdotte dal platonismo. Ad esempio, a una affermazione non corrisponde necessariamente la falsità del suo contrario. Anzi, spesso Nietzsche piazza il suo discorso nello spazio (sottile) tra due opposti e volentieri allarga questo spazio finché gli opposti cessano di essere tali. Anche in questo senso, partendo dalle opere di Nietzsche si può spesso argomentare una cosa e il suo contrario. Si dice che questo è imputabile allo stile aforismatico e a fasi diverse del suo pensiero, in particolare tra la fase dello spirito libero e quella successiva. Non è sempre così... la filosofia di Nietzsche è proprio tensione tra le contraddizioni. Anche questo è il "sì" alla vita.