/*---------------------------------*/ /* Google Analytics counter script */ /*---------------------------------*/

14 marzo 2018

Qual è la specialità greca?


Quelli che Platone chiama complessivamente 'i poeti' rappresentano una tradizione che l'intellighentsia greca spesso rispettava e magari omaggiava pure. Però, mi sembra che di nessun filosofo si possa dire che si vedesse come la continuazione di quella tradizione. Anzi...
La Filosofia s'è mossa, da sempre e almeno fino a pochissimo tempo fa, nel solco della filosofia greca. Ma quanto era 'greca' la filosofia della Grecia Classica?
Lasciamo stare l'immagine del filosofo come elemento avulso dal contesto che lo circonda - qualsiasi emergenza di personalità finisce per svolgersi dal contesto - per cui, poi, alla fine, un filosofo è sempre un po' asociale. Piuttosto, c'è sempre questa tendenza al settario, all'elitista, al misterico (ovviamente non necessariamente tutto assieme, non necessariamente tutto nello stesso grado).
Perfino i più 'filo-sociali', cioè i sofisti ad Atene nel V secolo, appaiono comunque come pensatori 'contro':
La sofistica greca fu il primo sforzo agressivo del pensiero per aprire un sentiero fino al reale di traverso a tutti i pregiudizi della tradizione. Gorgia e Protagora dubitano della testimonianza dei sensi, Ippia contesta l'autorità dei costumi. Prodico sospetta che la divinità non sia che un nome per l'utilità collettiva. Attraverso questi filosofi lo spirito dell'uomo si eleva a un nuovo livello del pensiero, lo scetticismo, dove la riflessione procede pura, dentro una libertà che non accetta più altra legge al di fuori di se stessa.
[Ch. Andler, Nietzsche: sa vie et sa pensée, vol. I, prefazione]
Dunque, se la Filosofia dei Greci non è proprio 'greca', che cos'è?
Giustamente, Andler nota che questa libertà della riflessione (che chiama anche 'ragione') si fonda su un pervasivo scetticismo. Forse la grande invenzione greca fu l'apertura dei mercati. La necessità di cercare risorse altrove porta alla conoscenza - e parzialmente anche alla pratica - di più tradizioni. La cessazione di un'unità eziologica, il relativismo conseguente, origina il pensiero critico.

0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page